Anche Napoleone amava il pesto

Anche Napoleone amava il pesto

E chi può dire il contrario?

Lo amava al punto da portare con sé un mortaio in marmo sull’isola di Sant’Elena (www.sthelenatourism.com), minuscolo territorio britannico d’oltremare di origine vulcanica, dove fu esiliato dal 1815 fino alla morte il 5 maggio del 1821. Tropicale, remoto e ricco di storia quest’ isolotto sperduto nell’Atlantico, situato a 1.800 miglia da Città del Capo, 1.000 miglia dall’Angola e 2.000 miglia dal Brasile, è raggiungibile solo via mare. Almeno per adesso.

L’aeroporto che hanno appena costruito lavorando alacremente giorno e notte per più di due anni, non è ancora stato inaugurato.  Per il  momento l’unica possibilità di raggiungere St. Helena resta il Royal Mail Ship, l’unico postale britannico rimasto in servizio nel mondo per cargo e passeggeri, che attraversa i mari del sud fino a Sant’Elena con regolarità almeno una volta al mese, partendo da Cape Town (www.rms-st-helena.com).

La prima residenza di Napoleone appena arrivato sull’isola, in attesa che gli inglesi sistemassero Longwood House, è stato  il pavillon Briars dove fa bella mostra di sé un mortaio in marmo genovese arrivato qui insieme al grande Imperatore. In principio era la casa estiva della famiglia Balcombe, al suo interno ( si tratta di un solo ambiente) cimeli e un mezzobusto in marmo dell’Imperatore che guarda verso l’orizzonte e proprio  qui il mortaio, sul primo davanzale entrando sulla sinistra. E’ conservato perfettamente con le sue quattro orecchie intatte, è una gradevole sorpresa per qualsiasi genovese si trovi nei paraggi.

Poi si sale a Longwood House, l’ultima abitazione di Napoleone, ubicata nel punto più alto, ventoso e umido dell’isola, circondata da un’ampia piana che facilitava il controllo di ogni eventuale tentativo di fuga molto temuto dagli inglesi. Come scritto nelle memorie dettate al suo segretario conte de Las Cases, il suo esilio qui è stato infernale per la mancanza di libertà , per la negata  intimità ( non era mai lasciato solo) e per i suoi problemi di salute. In una teca delle ultime sale è conservata la sua firma.

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Vedere la sua grafia originale è una forte emozione che continua con la visita alla tomba in fondo alla verde e silenziosa Sane Valley, luogo  intimo e suggestivo dove Napoleone fu sepolto inizialmente prima che la salma venisse traslata in Francia.

E a noi che amiamo il pesto piace pensare che anche Napoleone fosse dei nostri…..

Ornella D’alessio

Giornalista buongustaia, con una passione per il pesto. Gira il mondo per scrivere reportage di viaggi e servizi su cibo e vino per i principali giornali italiani.

giornalista

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