L'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP Extravecchio è un aceto di solo mosto d'uva cotto invecchiato almeno 25 anni "in batteria", botticelle di varie dimensioni e di legni pregiati: rovere e castagno (i più frequenti), frassino, acacia, gelso (oggi raro), ciliegio, ginepro (tipico del Balsamico Reggiano, dal profumo caratteristico pungente).
L'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia è tutelato dal marchio di Denominazione d'Origine Protetta perché ottenuto per fermentazione e affinamento di mosti d'uva cotti, e ciò lo distingue dall'Aceto Balsamico IGP che può essere invece lavorato con aceto di vino. La produzione - consentita solo all'interno del territorio provinciale di Reggio Emilia - è regolamentata da un disciplinare rigoroso e restrittivo.
Il sigillo d'oro identifica un aceto invecchiato almeno 25 anni e con una valutazione di 300-400 punti basata sui caratteri visivi, olfattivi e gustativi.
Data l'acidità complessa è ideale per formaggi saporiti e piccanti, per macedonie di frutti di bosco, fragole o ciliegie, per creme pasticcere o gelati, per il panettone o per lo strudel, ma soprattutto è un vero e proprio elisir da sorbire in cucchiaio o bicchierino a fine pasto. Trattelo come fareste con uno dei più raffinati vini invecchiati.
San Giacomo come il nome della strada dove tutto ha avuto inizio. Nel granaio dell'azienda agricola della famiglia Bezzecchi in Via San Giacomo Maggiore a Cognento di Campagnola che produceva lambrusco e altri frutti della campagna, c'erano gia' le batterie per uso familiare come usanza comune nel reggiano dove un po' tutti facevano a proprio modo del Balsamico in casa, solitamente nel sottotetto. Ora le batterie sono state spostate in uno spazio adatto - la Corte Faragosa - perché negli anni sempre più persone hanno scoperto e apprezzato la qualità dell'Aceto Balsamico Tradizionale della famiglia Bezzecchi e quella che era una passione si è trasformata in una vera acetaia, una delle più importanti a livello mondiale.