La Mesciua di Palatifini

La Mesciua di Palatifini

La zuppa spezzina della tradizione ligure

Ingredienti: 200 gr di ceci, 200 di Fagioli Balin de Cauxi (fagioli dell’occhio), 150 gr di Fagiolane Quarantine, 150 gr di farro, olio evo di olive taggiasche di Stefano Roggerone, pepe e sale

 

Mesciua o mescciua è un piatto della tradizione ligure, in particolare della citta di La Spezia. E’ un piatto semplice che ha in sé tutta quella grazia che da ogni altra parte sarebbe rusticità.

Bisogna prendere una buona qualità di ceci, un legume che vuol cuocere tanto, e si mettono a bagno la sera. Noi per farli rinvenire bene mettiamo nell’acqua un po’ di bicarbonato che scomparirà lavandoli bene.

Poi prendiamo i fagioli con l’occhio e si mettono a bagno anche loro, ma senza niente ed il grano ed il farro uguale.

La mattina dopo si passa tutto sotto il rubinetto e si lava ben bene.

Si prende una pentola con circa tre litri e mezzo d’acqua e la si mette sul fuoco. Quando è calda versare per primi i ceci. Dopo un’ora e tre quarti aggiungere i fagioli Balin de Cauxi e farli cuocere per circa mezz’ora. Finalmente aggiungere le fagiolane quarantine ed il farro, controllare il sale e cuocere per circa quindici minuti. Quando le fagiolane ed il farro sono cotti (devono rimanere “al dente”) spegnere il fuoco.

Il fuoco deve essere lentissimo perché se no legumi e granaglie si spaccano e diventa una poltiglia. A fuoco lento cuociono puliti e rimangono nel piatto belli perfetti, come se fossero cotti uno per uno.

E poi si condisce con l’olio di quello buono, noi usiano olio EVO di olive taggiasche dell’amico Stefano Roggerone.

A chi piace ci mette il pepe macinato fresco e poi se uno la vuole più o meno salata ci aggiunge il sale.

Non ci andrebbe il formaggio, solo il cucchiaio servirebbe. E’ bella da vedere e buona da mangiare, fa da primo, da secondo e se si vuole anche da frutta.

 

CONSIGLI SPURI:

Si potrebbe aggiungere un filettino di baccalà di quello giusto che viene dissalato per tre giorni da mani esperte e cotto un quarto d’ora in forno in un cartocetto di carta e una grattata di Parmigiano Reggiano 24 mesi… ma attenti sono consigli rischiosi.

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